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papiri a Parma Isabella Andorlini Giuseppe Botti

 

Comunicazione letteraria e scrittura nella Grecia antica: una breve esperienza didattica nel mondo dei papiri

Ancient-Greek-School-yxi1ko - The International Center for Leading Studies

Nell’anno scolastico 2021/2022, presso il Liceo statale “Rinaldo Corso” di Correggio (sezione classica), in provincia di Reggio Emilia, sono state proposte alcune lezioni di introduzione alla papirologia rivolte a studenti di classe prima.

Tale approfondimento, dal titolo Comunicazione letteraria e scrittura nella Grecia antica, ha preso vita all’interno del monteore annuale di Educazione Civica, insegnamento che – secondo la normativa attuale – è trasversale alle discipline di studio previste dal curricolo d’Istituto.

Agli studenti, in possesso delle conoscenze di base al termine del loro primo anno di studio della lingua greca, è stata proposta una breve introduzione sulle modalità di lettura e di scrittura in uso nelle civiltà del Vicino Oriente antico, con particolare riferimento al passaggio dalla cultura orale a quella scritta e alla Grecia d’età ellenistica (si è accennato alla classificazione dei testi ad opera dei grammatici alessandrini e alla diffusione della κοινὴ διάλεκτος).

Successivamente, è stata presa in considerazione la varietà di supporti scrittori in uso nei periodi sopra indicati, con particolare attenzione al lessico dei papiri (con riferimento all’origine del termine πάπυρος, alla differenza tra τόμος e χάρτης e al significato dei termini ὀμφαλός, σελίς, ecc…); infine, ci si è soffermati sulla lavorazione del papiro e sulle tipologie di testi in nostro possesso (differenza tra papiri letterari e papiri documentari).

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a sinistra: il papiro di Kallatis; a destra: il papiro di Derveni

In un secondo momento, dopo aver presentato brevemente i papiri greci più antichi del V-IV sec. a.C. (il papiro di Dafni, il papiro di Kallatis e il papiro di Derveni), è stato chiesto agli studenti di “vestire i panni del papirologo” e di esercitare, così, la competenza di lettura e traduzione sul papiro di Peukestas (SB XIV 11942, IV sec. a.C.), del quale sono state fornite anticipatamente dal docente solo alcune precisazioni sul luogo e sull’epoca del ritrovamento, nonché sul tipo di scrittura adoperata (specificando, con esempi, che si tratta di maiuscola epigrafica).

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Si è, poi, proposto un esercizio analogo, sottoponendo all’attenzione degli studenti uno dei papiri dell’archivio di Zenone (Lettera di Ctesia a Zenone, P.Col. III 19, III sec. a.C.): nonostante la presenza di una scrittura oramai corsiva, sensibilmente differente da quella del papiro precedente e dalla lettura non così immediata, a causa, per esempio, di forme di legatura tra le lettere, i discenti – sotto la guida dell’insegnante – hanno potuto leggere interamente il contenuto dei righi trascritti e, con l’ausilio dell’adulto, ne hanno inteso il significato.

A conclusione del percorso sviluppato, che non ha mancato di soffermarsi sulla problematica della lettura dei papiri di Ercolano, alla classe è stata proposta una breve verifica, nella quale, oltre a dover riportare alcune informazioni di carattere storico e culturale oggetto dell’approfondimento svolto, è stato chiesto di ripercorrere la lettura dei papiri letti e tradotti in classe, con relativa contestualizzazione storica.

Nonostante l’esiguità del tempo che è stato possibile dedicare a questo approfondimento, esso è stata accolto fin da subito con entusiasmo dagli studenti, i quali hanno partecipato con interesse, soprattutto nella fase di ricerca attiva sui testi.

Non sono mancate le domande (per esempio, sul sistema di datazione delle lettere private) e le curiosità (per esempio, sugli errori commessi dallo scriba o sulla declinazione anomala di alcuni sostantivi), inoltre taluni hanno espresso il desiderio di poter continuare la lettura di altri papiri, seppur semplici (la selezione preventiva dei testi da parte del docente si è rivelata fondamentale).

L’attività ha dimostrato come l’applicazione diretta delle conoscenze linguistiche acquisite in lingua greca – seppur ancora limitate, nel caso specifico appena proposto – possa contribuire ad accrescere l’interesse verso le discipline dell’area umanistica da parte di studenti che hanno scelto un percorso di studi fortemente caratterizzato in tal senso, studenti che hanno potuto, così, ritrovare e sperimentare in altro modo il piacere che li guida nella frequentazione quotidiana della lingua e che consiste, appunto, nel saper apprezzare il confronto con altri punti di vista, altre civiltà, altri modi di ragionare (il greco è una lingua creativa!).

L’approfondimento di discipline legate all’insegnamento della lingua greca, infine, ha avuto l’ulteriore pregio di svelare ai discenti come questi insegnamenti non siano affatto “morti”, ma fonti tuttora vive di scoperta e di indagine, nonché occasione per gli studiosi – che ne hanno fatto il loro mestiere – di continuare ad avvicinarsi a testi provenienti dal passato, per la lettura e interpretazione corretta dei quali occorre un solido bagaglio di conoscenze che – non dimentichiamolo – in prima battuta solo la scuola può dare.

Correggio (RE), 31.05.2022

Prof.ssa Gianna Borciani

Liceo statale “R. Corso” di Correggio (RE)