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papiri a Parma Isabella Andorlini Giuseppe Botti

 

Giuseppe Botti:
una vita per i papiri dell'antico Egitto

Giornata in ricordo dell'egittologo di origini bedoniesi

Bedonia (PR), Seminario Vescovile, 5 ottobre 2019

 

La giornata è stata realizzata nell’àmbito del Festival della Storia di Parma, in collaborazione con l’Associazione “Centro Studi Cardinal Agostino Casaroli” di Bedonia (Corrado Truffelli) e il Museo Archeologico Nazionale di Parma (Patrizia Raggio), nonché con il patrocinio del Comune di Bedonia, dell’Associazione “Il Cammino Val Ceno”, del Polo Museale della Pilotta e della casa editrice Athenaeum Edizioni Universitarie di Massimo Soncini. Dopo i saluti portati dal sindaco di Bedonia Gianpaolo Serpagli, dal consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Alessandro Cardinali e dal rettore del Seminario mons. Lino Ferrari, Patrizia Raggio ha introdotto la collezione egizia del Museo Archeologico di Parma, attualmente in fase di riallestimento, il cui progetto – che dovrebbe concludersi l’anno prossimo – è stato presentato dall’architetto Luca Oddi, che ne ha illustrato il concetto museale e le caratteristiche tecniche. Ha preso poi la parola Marco Botti, scrittore e pronipote di Giuseppe Botti, autore di una poderosa biografia dell’avo egittologo (Dal Monte Rosa alla terra dei Faraoni, Trento, Tangram Edizioni Scientifiche, 2011), che ha ricreato la dimensione umana e spirituale del fondamentale lavoro accademico del suo prozio. Nicola Reggiani ha poi presentato “Giuseppe Botti e lo strano caso del Papiro Tulli”, raccontando il coinvolgimento dell’egittologo nelle intricate vicende di un ‘falso’ papirologico contenente un presunto ‘avvistamento ufologico’ ai tempi di Thutmosis III; Marco De Pietri (Università di Pavia), nella sua relazione “Un egittologo senza Egitto”, ha discusso la principale peculiarità di Giuseppe Botti (il non essersi mai recato fisicamente in Egitto), dovuta al suo essere legato al mondo antico dei Faraoni più che a quello moderno dei cercatori di papiri, insieme alla sua attività di studio su un papiro demotico conservato a Pavia; Elena Urzì (“Sapienza” Università di Roma) ha infine presentato “La cosmesi egiziana secondo Giuseppe Botti”, analizzando e contestualizzando un vasetto porta-collirio del Museo di Firenze con iscrizione geroglifica.

La giornata, alla quale hanno assistito due classi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Zappa-Fermi” di Bedonia, si è conclusa con una visita ai luoghi d’origine della famiglia Botti, ai quali Giuseppe era fortemente legato e ritornava sempre, ogni anno con gioia: la chiesa di San Giacomo Maggiore, affrescata nel 1936 dal fratello dell’egittologo, Giovanni Botti, che custodisce la statua della Madonna del Voto, a cui Giuseppe era profondamente devoto,  e la casa di famiglia a Romezzano, tuttora di proprietà della famiglia Botti, i cui attuali discendenti hanno gentilmente aperto le porte ai visitatori interessati a ripercorrere le orme del primo papirologo demotista italiano.

Comitato scientifico

Nicola Reggiani (Università di Parma)

Corrado Truffelli (Associazione Centro Studi Card. A. Casaroli)

Patrizia Raggio (Museo Archeologico Nazionale di Parma)

Coordinamento organizzativo

Alessia Bovo (Università di Parma)

Materiali

Locandina

Atti del convegno

di prossima pubblicazione

Altri collegamenti

Pagina web su Giuseppe Botti

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